IL CARD. RE E I TRE PAPI SANTI “SEGNO DELLA PROVVIDENZA”

Conferenza del Decano del Collegio Cardinalizio a “Una montagna di cultura…la cultura in montagna” - Oggi rappresentazione teatrale su Paolo VI nel 43° anniversario della morte.

PONTEDILEGNO - I tre Papi che la Chiesa ha più di recente fatto Santi, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II sono uniti l'uno all'altro "da un chiaro segno della Provvidenza, la Storia lo dimostra". In questi termini il cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, ha ripercorso ieri sera a Ponte di Legno le figure di Angelo Maria Roncalli, Giovanni Battista Montini e Karol Wojtyla, tre Papi con i quali il cardinale Re ha personalmente lavorato nel corso della sua lunga attività in Vaticano, prima nelle nunziature a Panama e a Teheran, poi come Sostituto Segretario di Stato.

L'occasione è stata la recente pubblicazione del suo libro "Tre Papi Santi conosciuti da vicino" (Libreria Editrice Vaticana), che il cardinale Re ha commentato nella Chiesa della Santissima Trinità di Ponte di Legno nell'ambito della rassegna "Una montagna di cultura...la cultura in montagna", organizzata da Mirella Cultura in collaborazione con Pro Loco e Biblioteca Civica. 

"Papa Roncalli, Papa Montini e Papa Wojtyla - ha detto Re - sono stati tre Pontefici molto diversi tra loro, ma tenuti insieme da un'unica parabola storico-religiosa: quella del Concilio Vaticano II. Roncalli fu il Papa che volle il Concilio, "senza di lui il Concilio non ci sarebbe stato" ha detto Re. "Ma fu Papa Montini a guidarlo e portarlo a compimento per l’applicazione concreta delle sue direttive. Mentre Papa Wojtyla, formato proprio dal Concilio, ha basato tutto il suo pontificato su quegli insegnamenti, imprimendo una svolta alla Storia".

Tutto questo è "un chiaro segno della Provvidenza". "Compreso il pontificato-lampo di Papa Luciani - ha detto Re. Perché dopo l'elezione dell'ultimo Papa italiano molti cardinali espressero chiaramente l'idea secondo cui, per il bene della Chiesa, il papa successivo non fosse un italiano. Un’idea che probabilmente sarebbe stata dimenticata se fossero passati degli anni, ma che non poteva essere dimenticata dopo 33 giorni. Ed è stato così che, certamente sotto la guida dello Spirito Santo, anziani cardinali hanno potuto eleggere un cardinale Arcivescovo di un Paese oltre la 'cortina di ferro', in quel particolare momento storico". E Papa Luciani, “Pastore dalla parola semplice”, secondo il Decano del Collegio Cardinalizio presto sarà proclamato Santo.

La Storia, poi, parla da sé. Giovanni Battista Re ha raccontato nel dettaglio come l'azione di Papa Wojtyla portò al rafforzamento in Polonia di Solidarnosc, dando la prima fondamentale spinta al processo culminato pochi anni dopo con la caduta del Muro di Berlino. Non poteva mancare un accenno agli ultimi due Papi: Benedetto XVI “è uomo di grande pensiero, un intellettuale” capace di dimettersi perché lo riteneva un bene per la Chiesa; Francesco, pontefice con un linguaggio che lo fa sentire vicino alla gente di oggi.

La rassegna “Una montagna di cultura…la cultura in montagna” prevede un appuntamento oggi, sempre nella chiesa della Santissima Trinità, con lo spettacolo teatrale della Compagnia Exire “Il Cristo necessario-Indagine su Paolo VI”, nel 43° anniversario della morte di Montini. Poi, una pausa di tre giorni, per riprendere martedì 10 con Ramin Bahrami al pianoforte per il concerto “Rinascita”.