“IN MONTAGNA CON BACH”: BAHRAMI-PALERMO, LA GRANDE MUSICA A QUATTRO MANI

Con un concerto di grande intensità emotiva, a quattro mani con il suo allievo Andrea Palermo, Ramin Bahrami ha aperto la “tre giorni” che lo vede protagonista a Ponte di Legno per il festival “In montagna con Bach”, organizzato dall’associazione Pontedilegno-MirellaCultura, con il supporto del Gruppo Arriva, nell’ambito della rassegna “Una montagna di cultura…la cultura in montagna”.

Il pianista iraniano, che ha un forte legame con l’Italia (ha studiato al Conservatorio di Milano, ha sposato l’organista Marialuisa Veneziano, divide il suo tempo libero tra il nostro Paese e la Germania, di cui ha acquisito la cittadinanza) e che, in particolare, a Ponte di Legno ha “molti amici ed estimatori”, ha offerto un programma che comprendeva musiche di Mozart, Haydn, Schubert, Brahms e ovviamente Bach, di cui è cultore e uno dei più grandi interpreti al mondo. E’ stato coadiuvato al meglio da Andrea Palermo, 23enne friulano, che dopo aver studiato pianoforte a Udine e Milano ed essersi perfezionato proprio con Bahrami, si è dedicato ad altri studi, laurendosi in filosofia ed ora frequentando la facoltà di medicina e chirurgia nel capoluogo lombardo.

Applausi convinti da parte del pubblico, che gremiva la Sala Paradiso del Centro Congressi Mirella, un pubblico rapito dall’intensità della musica, attentissimo, con richieste di bis, soddisfatte con la riproposizione di Bach e di Schubert.

Bahrami tornerà protagonista, questa volta da solo, nel tradizionale concerto di Ferragosto (mercoledì 16, ore 21.00, stessa location) che ha voluto intitolare “Fuoco sacro” - in ricordo del Centenario dell’incendio che distrusse Ponte di Legno durante la Grande Guerra - e in cui presenterà brani di Rachmaninoff, Grieg, Sibelius, Tchaikovsky, oltre all’immancabile Bach.

In mezzo, oggi (ore 17.30, sala consiliare del Comune di Ponte di Legno), una tavola rotonda sull’attualità di Bach e dei grandi compositori: ne discutono, insieme Bahrami, il direttore d’orchestra Pier Carlo Orizio, il direttore artistico dell’Accademia Tadini, Claudio Piastra, Andrea Palermo, i critici musicali Marco Bizzarini, Luigi Fertonani e Enrico Parola.