L’INCONTRO SU PAOLO VI “UN PAPA CHE RESTERA’ NELLA STORIA”

Ponte di Legno – Un uomo dallo sguardo “mite e profondo” secondo il Vescovo di Brescia, mons.Pierantonio Tremolada; un Papa che “resterà nella storia” secondo il cardinale Giovan Battista Re; un “costante punto di riferimento” per la sua famiglia secondo il nipote Fausto Montini. La figura di Papa Paolo VI è stata illustrata sotto diversi aspetti nella serata intitolata “Da Concesio a San Pietro”, organizzata dall’Associazione Pontedilegno-MirellaCultura nella chiesa parrocchiale della SS.Trinità di Ponte di Legno, come apertura della rassegna “Una montagna di cultura…la cultura in montagna”.
 
Preceduta nel tardo pomeriggio dalla concelebrazione religiosa, presieduta dal card.Re con mons.Tremolada e mons.Claudio Delpero, l’incontro – coordinato da Enrico Castelli – si è snodato attraverso un esame approfondito della figura del Pontefice bresciano, benedettino mancato (in ragione di una salute cagionevole) e poi giovane prete in grado di imporre, con i modi misurati di sempre, la sua personalità con ruoli sempre crescenti in Vaticano prima di approdare al vertice della Chiesa di Milano, anticamera dell’ascesa al soglio pontificio.
 
Il Vescovo di Brescia, che proviene dalla Diocesi ambrosiana, ha toccato proprio i temi del Montini bresciano e milanese, ricordando quello che rimane uno dei capisaldi della sua opera nel capoluogo lombardo, la Missione del periodo dell’Avvento 1957, che si segnalò come uno straordinario impegno evangelizzatore.
 
Il card.Re si è soffermato sulla grande capacità di Paolo VI di guidare la Chiesa in momenti difficili, espressa fin dall’inizio nel condurre a termine con fermezza il Concilio Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII. Ma anche sull’apertura verso il mondo: fu il primo Papa a salire sull’aereo per diventare pellegrino, una novità per la sua epoca, qualcosa di normale, oggi.
 
Fausto Montini ha raccontato un Paolo VI inedito, lo “zio Giambattista”, riferimento costante per la famiglia, figura carismatica per i nipoti, timorosi anche solo nell’affacciarsi in quella che era sempre “la sua stanza” di casa, anche quando non c’era. Ma uno zio affettuoso, diventato Papa in una giornata che l’allora giovane Fausto ricorda bene anche per l’inatteso assalto dei cronisti, a Milano, pochi minuti dopo la fumata bianca.
 
Paolo VI sarà proclamato santo il 14 ottobre prossimo, durante il Sinodo dei giovani: una circostanza non casuale per un Papa che guardava con attenzione ai giovani. “Un Papa la cui grandezza è stata riscoperta con il tempo - ha detto il card.Re – e che resterà certamente nella storia”.
 
“Una montagna di cultura…la cultura in montagna” prosegue stasera con un incontro con Giusy Versace, al Palazzetto dello Sport di Ponte di Legno (ore 21.00).