LA GRANDE GUERRA “RACCONTATA” DAI SUOI CIMITERI SULL’ADAMELLO

Ponte di Legno - La Grande Guerra 1915-1918 ha lasciato cimiteri invisibili sparsi per le montagne. Anche sul fronte dell'Adamello. Poche croci dietro a recinzioni in legno o ferro battuto che col passare del tempo rischiavano di essere dimenticate. Da oggi questo rischio non esiste più, grazie al lavoro monumentale di quattro storici che per anni si sono dedicati a una sola ricerca: ricostruire nel dettaglio la "mappa" dei "Cimiteri Militari della Guerra Bianca sul fronte dell'Adamello". Il libro, in due volumi (904 pagine, 440 fotografie) editi dal Museo della Guerra Bianca di Temù, è stato presentato a Ponte di Legno nell' ambito della rassegna "Una montagna di cultura...La cultura in montagna", organizzata dall'Associazione MirellaCultura con la collaborazione della Pro Loco e della Biblioteca Civica. Partendo dall'esperienza del Museo, di cui è oggi presidente, Walter Belotti e i suoi tre colleghi studiosi Mauro Ezio Cavalleri, Amerigo Pedrotti e Massimo Peloia hanno consultato migliaia e migliaia di documenti per realizzare, soldato per soldato, un censimento lombardo dei luoghi cimiteriali militari legati alla Grande Guerra. "Un lavoro certosino - ha detto l'assessore alla Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, che ha curato la prefazione del libro e che è intervenuto alla presentazione - svolto con la delicatezza dell'archeologo e il rigore del ricercatore. Per questo il Museo di Temù dovrebbe realizzare una "Guida alla Guerra Bianca" che prenda in considerazione tutta la Lombardia". "La Cultura - ha aggiunto - rappresenta circa il cinquanta per cento del turismo della nostra Regione. Musei come quello di Temù possono avere una capacità attrattiva importante.  In Sacrari come Rovereto, Asiago e Redipuglia la pretesa monumentale finisce per sacrificare ciò che, al contrario, emerge dai piccoli cimiteri sparsi sulle nostre montagne - ha detto Galli -. Non vi sono statue e colonne in questi luoghi che Belotti, Cavalleri, Pedrotti e Peloia hanno perlustrato palmo a palmo. Per questo una "Guida alla Guerra Bianca in Lombardia" potrebbe avere un valore aggiunto non solo in termini storici ma anche turistici."