SERATA CON IL BARTALI MENO CONOSCIUTO A PONTE DI LEGNO

PONTE DI LEGNO - Il Gino Bartali meno conosciuto è stato protagonista della serata di apertura di “Una montagna di cultura…la cultura in montagna”, rassegna organizzata da Pontedilegno-MirellaCultura con la collaborazione di Pro Loco e Biblioteca Civica Dalignese. Dopo la tre giorni di PontedilegnoPoesia, è così toccato allo sport inaugurare il ciclo di incontri, conferenze, dibattiti e concerti che accompagneranno l’estate di residenti e villeggianti nella località turistica dell’Alta Val Camonica.

Con Paolo Costa, giornalista varesino che non si occupa di sport (è direttore del servizio stampa del Consiglio regionale lombardo) ma ama lo sport e in particolare il ciclismo, più che del Bartali sportivo ovvero il Bartali campione, si è parlato dell’ uomo, delle sue gesta tenute sottotraccia, quelle che post mortem gli sono valse un posto nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme e la medaglia d’oro conferita alla memoria dall’allora Presidente della Repubblica Ciampi: Gino che, sfruttando anche la sua fama di campione, faceva la staffetta fra Firenze e Assisi e fra Firenze e Genova per portare documenti e denaro che potevano salvare ebrei e tante altre persone dai rastrellamenti; Gino terziario francescano (con quella veste ha voluto essere sepolto); Gino che non mollava mai, sempre pronto ad arrivare al traguardo, qualunque esso fosse.

Secondo Costa, autore del primo dei tanti libri scritti sul campione toscano dopo la sua morte avvenuta nel 2000, “la guerra ha portato via a Bartali gli anni migliori” perché fra il 1935 e il 1942 “era il n. 1 al mondo”. Poi, nel dopoguerra, è arrivata l’epopea di Fausto Coppi ma anche una forte rivalità non si sa quanto reale e quanto costruita. Le immagini hanno proposto alcuni momenti ben noti di questa rivalità, come il passaggio fra i due “rivali” della famosa borraccia (meglio, bottiglia) durante il Tour. “La rivalità – ha detto Paolo Costa – faceva comodo a tutti. In realtà penso che fossero amici”. Tanto che, quando la carriera di Coppi volgeva al termine, Bartali lo volle alla San Pellegrino di cui era direttore sportivo.