BAHRAMI NON TRADISCE, SUCCESSO A PONTE DI LEGNO

Chiusura del festival “Sulle vette dell’armonia” con il tradizionale concerto del pianista iraniano-tedesco – Un messaggio di pace e dialogo

PONTE DI LEGNO - Basta il nome: Ramin Bahrami è una garanzia e, non a caso, il suo Concerto di Ferragosto è entrato da tempo nella tradizione come chiusura dell’estate musicale di Ponte di Legno. E anche questa volta Bahrami non ha tradito il suo fedele pubblico che si è ritrovato nella Sala Paradiso del Centro Congressi Mirella per l’ultimo appuntamento del Festival “Sulle vette dell’ armonia”, inserito nel programma della rassegna-contenitore “Una montagna di cultura…la cultura in montagna”. E’ stata un’ora di grande musica, con uno scrosciante, prolungato applauso finale. Gli spettatori hanno infatti aderito alla richiesta del pianista di non applaudire al termine di ogni brano ma di farlo solo al completamento dell’intero programma.

Un programma, quello di “Tra Oriente e Occidente” - titolo del concerto - molto particolare, concepito dopo l’invasione russa in Ucraina, che lo stesso Bahrami ha illustrato prima dell’inizio e che parte dalla constatazione di come i sentimenti non siano legati ad una determinata cultura ma siano universali. Partito dal “sommo Bach” (doveroso omaggio al compositore al quale ha dedicato gran parte della sua vita artistica), il pianista di origini iraniane ma con cittadinanza tedesca e fortissimi legami con l’Italia ha affrontato Schubert e le danze tedesche e Chopin e le mazurche. Incursione poi nella natia Persia con due danze nell’arrangiamento del musicologo e compositore americano Blair Fairchild, studioso delle melodie popolari delle varie nazioni. E poi Bela Bartok, Brahms, Rachmaninov per chiudere con lo Scherzo n. 1 op. 20 di Chopin che, per Bahrami, “richiama più che uno scherzo, un avvenimento nefasto, che va combattuto per un mondo migliore e più giusto. Anche perché la luce deve sconfiggerele tenebre e l’oscurità”.Applausi e doveroso bis con un cavallo di battaglia come l’Aria da variazioni Goldberg. Un concerto con “la speranza che si ritorni ad un mondo più armonico” ha detto Bahrami a margine della sua performance a Ponte di Legno. Ma anche con l’auspicio che “non si distrugga in tre minuti cosa abbiamo fatto di bello in tanti anni” e che “si recuperino i valori umanistici” che sono stati patrimonio di Oriente e Occidente perché “la salvezza sta nel dialogo”.