IL FUOCO SACRO DI RAMIN BAHRAMI ACCENDE D’ENTUSIAMO PONTE DI LEGNO

Con uno straordinario successo personale di Ramin Bahrami si è concluso il
festival “In montagna con Bach”, inserito nella rassegna “Una montagna di
cultura…la cultura in montagna”, che si chiudera’ con l’ottava edizione di
PontedilegnoPoesia, in programma dal 18 al 20 agosto.
Una risposta di pubblico oltre le previsioni ha contraddistinto questa prima
edizione del festival che Pontedilegno-MirellaCultura ha realizzato con il
supporto del Gruppo Arriva: a cominciare dal Concerto d’organo di Marialuisa
Veneziano, in luglio, nella chiesa di Ponte, fino ai due concerti di Bahrami
(uno, a quattro mani, con il suo allievo Andrea Palermo), passando per la
tavola rotonda in cui nomi illustri della musica hanno dibattuto sull’attualità di
Bach e dei grandi compositori.
Il tradizionale concerto di Ferragosto, quello di chiusura, ha visto la Sala
Paradiso del Centro Congressi Mirella gremita di un pubblico incantato dalla
bravura e dall’intensità emotiva della musica del pianista tedesco-iraniano ma
con forti legami con il nostro Paese (dove ha studiato per 13 anni, ha sposato
una italiana, divide il suo tempo libero tra qui e la Germania). “Fuoco sacro”
era il titolo: un richiamo al tema che ha contraddistinto gran parte della
programmazione di “Una montagna di cultura…”, nel ricordo dell’incendio di
Ponte di Legno del 27 settembre 1917. Un “fuoco” che Bahrami ha
interpretato a suo modo da autori venuti dal freddo come Rachmaninoff,
Grieg, Sibelius e Tchaikovsky. E poi il solito, immancabile Bach, di cui il
pianista è considerato uno dei maggiori studiosi e più grandi interpreti.
Applausi convinti, richieste di bis, che Bahrami ha accontentato offrendo
anche a chi non aveva assistito al concerto a quattro mani del 13 agosto la
sorpresa di due pezzi (con bis) eseguiti insieme ad Andrea Palermo. Chiusura
quasi inevitabile con quello che è un po’ il suo cavallo di battaglia, le
Variazioni Goldberg, “la più bella ninna nanna” per mandare a letto soddisfatti
gli spettatori.
Il festival lascia ora spazio a PontedilegnoPoesia 2017, per la fase conclusiva
di “Una montagna di cultura…la cultura in montagna”, che comunque oggi ha
riservato una serata di immagini di forte impatto per chi è appassionato di
antiche civiltà: Mario Lauro, ingegnere milanese ed esploratore con la
macchina fotografica, questa volta ha concentrato la sua attenzione sul
Sudan, ovvero l’Antica Nubia, un sito archeologico “da scoprire”.
PontedilegnoPoesia 2017, aperto oggi dalla inaugurazione del settimo totem
con l’opera di Franco Buffoni “17 settembre 1917”, vivrà domani, venerdì (ore
21, Palazzo Comunale, ingresso libero) la serata inaugurale con la prima
terna di poeti finalisti: Claudio Damiani, Giovanni Ibello e Vivian Lamarque.
Sabato seconda terna, domenica premiazioni.